mercoledì 2 gennaio 2013

 
 
Dina Viglianisi, Verso pura sorgente,
olio su tela cm 100 x 120, 1999
Te
che ho sempre stretto a me
nella memoria
nella non-ricordanza
fingendomi il tuo volto
in mille volti umani
e mille idiomi
cristallini come l'acqua
che scende dalle alte montagne
e pura sgorga dalla fonte
Te
che ho sempre sognato la notte
quando i desideri avanzano
e gli umori del giorno si mutano
in tenere tenerezze
Te
io canto
e non posso che cantare
con la mia voce
esile rauca
dai toni smorzati
dalle parole rubate
a chi vive in solitudine
la propria morte
fra imprecazioni e preghiere
Te
chiunque tu sia
io canto
Alleluia
Miserere
Alleluia
 
(Cesare Cellini, Te, in Neacromata, 1995, p.22)
 
 



Nessun commento:

Posta un commento