Michele Costa, Trittico |
Dal
cielo
di
sempre-domani
cade
fine
una
pioggia
di
tiepide lacrime
nuove di
gioia
Ascolta
il suo
soffice
suono
è la
voce del cuore
che
t'invita ad uscire
Assapora
lentamente
la
purezza di attimi
eterni
di vita
bagnandoti
in essa
ritrovi
il tuo primo vagito
E
smettila di odiare
giocando
a quel gioco
già
vecchio da sempre
che più
forte ti vuole
sul
forte che forte non è
Apri gli
occhi e
rinasci
abbandona
quegli angoli bui
che neri
di fanno i pensieri
Accostati
ai
fiori di
campo
che
ridono e giocano
fra erbe
fra spini
fra
aridi sassi
corrosi
dal tempo
Disperdi
la paura
uccidi
la rabbia
metti in
fuga l'invidia
restituisci
il volto
al tuo
volto
le mani
alle mani
il
sorriso ai
tuoi
occhi di pianto
(C. Cellini,
in Cháris, 1985, p. 51)
Nessun commento:
Posta un commento