domenica 2 dicembre 2012




(Dina Viglianisi, Simbiosi 1, 1998, olio su tela, 80x120)
 18 Gennaio, 1993.

In questi giorni mi sento particolarmente turbato, stressato, assalito da dubbi, da continui perché. Mi sento in agonia. Un'agonia strana, però. Non è lotta per la vita, questa vita. Ho accettato, ormai, la prossimità della fine. Mi sono fatto obbediente. La mia, è un'agonia di amore e di conoscenza, di Dio e di futuro.
      Sedotto dalla conoscenza, cerco spiegazioni nell'amore. Non ne trovo. L'una e l'altro sono tutt'uno, per me, ora. In che cosa, infatti, conclude la conoscenza, se non nell'amore? E l'amore non è quell'urgenza che ci spinge alla conoscenza, fino a farci stare male? Non viviamo di desiderio, di attesa, di bisogno di pienezza? Non siamo sempre alla ricerca di qualcuno, compreso noi stessi, che ci possa appagare e rendere quieti?
      È strano che tutte queste domande me le ponga soltanto ora. Ora che il tempo si dilegua fra le mie dita scarnificate dal dolore.
      Penso talvolta che la “fine” mi è necessaria se voglio in qualche modo capire. Eppure il mistero mi sovrasta lo stesso, perché Dio rimane Dio ed io rimango io, con un nome e una storia recuperati nel tempo. Un tempo sempre orfano, scandito da nascite e morti, da guerre e paci, da felicità improvvise e da dolori covati nel silenzio o nell'urlo della disperazione.
      Ma la mia vita nell'eternità quale valore o significato assume, quando queste nascite e queste morti, appunto, non segneranno più il limite, non saranno più l'alfa e l'omega di ogni azione, di ogni particolare, il discrimine di passato e futuro?
      E quale sarà il mio futuro quando questo mio corpo, fragile e ricettivo, scaturigine dell'amore e della conoscenza, mi avrà abbandonato?
      È meglio che la smetta di pormi domande e ceda alle voglie di Poma, impaziente. Si è alzato sulle zampe posteriori e mi sta addosso, mi alita sul collo, mi lecca l'orecchio: vuole a tutti i costi giocare.
(Cesare Cellini, 18 Gennaio 1993, in Frammenti d'un journal intime, 1998, pp. 21-22)

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