lunedì 26 novembre 2012




Dino Cunsolo, Musa della Poesia



4 Marzo, 1993

 La Poesia, come tutte le cose, viene dal nulla: nasce da un forte desiderio, da un eccesso di amore –quasi un impeto selvaggio e primitivo– e passa attraverso l'esperienza del dolore.
      Prima che essa sia, infatti, non è nulla: è solo attesa. Dopo, diventa canto, suggestione della vita e della morte, del mistero sempre.
 
 (Cesare Cellini, 4 Marzo 1993, in Frammenti d'un journal intime, 1998, p. 29)
 
 


Elio Romano, Anemoni, 1993
  5  Aprile, 1993
 
Amo per se stessa la Poesia, perché, come dice Pareyson, «nell'opera d'arte essere e dire coincidono, né c'è altro dire che l'essere né altro essere che il dire». Per questo, credo, che la Poesia sia essenzialmente parola, "La Parola".
      Non v'è nulla al mondo che mi soddisfi se non la Poesia. In essa colgo il mistero di me stesso (il "chi sono") e il mistero di Dio (il "Chi è". E i due misteri, uniti nella Parola –nella Poesia cioè– diventano tutt'uno: capacità creativa, nonostante il tempo e la morte.
 
 (Cesare Cellini, 5 Aprile 1993, in Frammenti d'un journal intime, 1998, p. 30)
 
 
 





Michele Costa, Trasparenze, Foto 2004



   Pasqua, 1993
 
 Amare la Poesia –amare cioè la Parola– è amare la creazione.  Credo, infatti, che il primo poeta in assoluto sia stato ed è Dio.
      Ritengo la Poesia, la "parola dell'uomo", e riconosco ad essa la stessa dignità della "parola di Dio": ambedue salvano.
      Se non fosse così, l'Incarnazione perderebbe tutto il suo valore, la sua forza.
 
  (Cesare Cellini, Pasqua 1993, in Frammenti d'un journal intime, 1998, p. 31)



 
 
 
 
 
 
 





 

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